Piegavano i fogli stampati, assemblavano, appiccicavano, aggiungevano la copertina. Sostituite dalle macchine all’inizio del XX secolo, alcune brocheuses sono rimaste lì: al loro telaio ritagliano le pagine rimaste, le incollano, le decorano e ogni tanto aggiungono una parola – dove manca.
Mi chiamo Eugenia Burchi, ho imparato a leggere a 3 anni, mi sono letteralmente mangiata centinaia di Topolino e tuttora faccio le orecchie ai libri. Mi trovate sui vari social mezzi con il nickname miss_mixtape (su twitter, per esempio).
Sei un autore con una storia da farmi conoscere? Un illustratore che vorrebbe essere intervistato? Un esperto di poesia eschimese del XII secolo o un lettore appassionato di un genere di cui non parlo mai? Qualcuno che ha viaggiato lontano con la fantasia e ha portato a casa un racconto? Scrivimi, scrivimi: labrocheuse (chiocciola) gmail (punto) com
brocheuse, già ti adoro!
Ma grazie!
Ho letto solamente la manciata di righe che ti descrive e sei subito fra i miei blog preferiti!