1. Trovatevi qualcuno di poco celebre per gestire il flusso delle celebrità.
2. Il panorama esotico fuori dalla finestra non conta. Quello che conta è il muro grigio che fate riprendere al cineoperatore (o viceversa).
3. Nel caso non abbiate una coda di almeno 100 persone ovunque andiate, beh, ritiratevi subito.
4. Potete radunare un esercito di blogger in sala stampa per il commento in diretta, ma non vi aspettate che interagiscano tra loro (Facebook a parte).
5. Se siete candidati di sinistra non potete viaggiare in prima. O meglio, potete viaggiare in prima ma dovete salire e scendere dalle carrozze di seconda.
6. Il vostro avversario vuole organizzare un evento in un dato quartiere? Prenotate tutte le sale papabili, e poi non usatele neppure.
7. Lasciate perdere le chiacchiere da bar: la verità popolare fa male, anzi: malissimo.
8. Il momento il cui starete stragnocchiando carote in déshabillé sarà quello in cui i giornalisti vorranno fare irruzione.
9. Sì, i gadget per i sostenitori ci stanno. No, i biscotti del partito no.
10. E non dimenticate che twittano, oh se twittano.
Le dritte sono state ispirate da Manuale per vincere le elezioni di Mathieu Sapin (l’edizione italiana è di Bao), che segue la campagna presidenziale di François Hollande del 2011. Nel caso cerchiate una recensione più ortodossa godetevi quella di Andrea su Kaboom. Vive la France!