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Anna Karenina (e il film sotto un treno)

20 Mar

anna karenina movie (3)

Capiamoci da subito sul genere: se ci sono film che io adoro a priori sono quelli in costume d’epoca e basati su romanzoni otto-novecenteschi. In presenza di questi due elementi (la crinolina e l’origine libresca) il film può pure essere pessimo, la recitazione iperbolica, la trama deturpata, la regia stile Gli occhi del cuore: e io comunque me lo godo infinitamente piangendo come un cucciolo di panda sul divano, abbracciata a un cuscino Ikea.

O almeno così credevo. Perché il nuovo adattamento di Anna Karenina ha fatto crollare tutte le mie certezze.

anna karenina movie (1)

Capiamoci anche su Anna Karenina (il romanzo). L’ho adorato per la prima volta a diciannove anni e continuo a venerarlo nella memoria e a coccolarmelo in libreria. Anna per me è rimasta una delle figure femminili più belle di cui abbia mai letto, al punto che neppure Nataša di Guerra e pace l’ha superata – e dire che la lotta era dura.  Insomma, Anna Karenina è per me da sempre uno dei prototipi del romanzo ideale: appassionante, denso di emozioni e molto, molto lungo.

Il film, invece. Al film sarebbe bastato un adattamento semplice e medio-mediocre (e un Vronsky diverso da Aaron Taylor-Johnson, che è banalmente non credibile) per sfondare. E invece Joe Wright ne ha voluto fare un film brutto.

La finzione teatrale di sipari e dietro-le-quinte, simpatica da raccontare in una recensione, semplicemente non convince nel momento in cui la si vede sullo schermo: l’incanto della Russia di fine ‘800 è continuamente interrotto dalla perplessità per la messa in scena della messa in scena, che rimane tuttavia fine a se stessa.

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La psicologia dei personaggi, fondamentale nell’opera di Tolstoj, si riduce fin quasi ad annullarsi, al punto che i bellissimi Levin e Kitty vengono abbassati a comparse un po’ goffe.

Infine, tutta l’estetica da musical risulta completamente fuori luogo.

Anna Karenina Knightley

Che dire, alla fine di questo ritratto un po’ sconfortante? Consolatevi con le foto del film, perché i costumi, loro sì, sono davvero molto belli.

E rileggete il romanzo, ovviamente.

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