“La soluzione giusta ha bisogno di tempo” – intervista a Aurora Cacciapuoti, illustratrice

16 Nov

Di Aurora Cacciapuoti  mi sono innamorata grazie al suo tumblr 52+2 Book Covers, dedicato alle illustrazioni per copertine di romanziFaccio ooooh a ogni copertina, ormai in automatico. E faccio ooooh anche alla scelta dei romanzi. Poi ho scoperto che Aurora disegna anche altre illustrazioni bellissime e ho faccio oooh anche a quelle. Insomma, devo dirvi che anche l’intervista è da ooooh? Godetevela! 

Qual è stato il tuo incontro con l’arte?

Sin da piccola passavo ore in biblioteca a “studiare” le illustrazioni di Quentin Blake e altrettante a casa a pasticciare su fogli, quaderni, muri….

Quando hai iniziato a illustrare? Qual è il tuo rapporto con i testi che illustri?

Quattro anni fa.
Il rapporto con i testi che illustro: lascio che prendano spazio. Aspetto, la soluzione “giusta” ha bisogno di tempo.
In questi mesi, lavorando su CASE ho avuto l’opportunità di illustrate il bellissimo testo di Chiara di Palma, con l’aiuto della brava Monica Monarchesi, che ci ha seguiti in questo progetto.
Il testo di Chiara era davvero pieno di spunti, di immagini, lavorarci è stato interessante e stimolante. Mi ha regalato molto.

Che differenza c’è per te nell’illustrare un intero libro o disegnarne solo la copertina? Mi riferisco in particolare al tuo progetto 52+2 Book Covers.

Un mondo. Il processo che dietro alla creazione di un libro intero è totalmente diverso. Per CASE sono partita con uno studio approfondito del testo, poi le idee si sono concretizzate in schizzi, bozze e ricerca.
Alcuni dei definitivi hanno richiesto tempo, tante prove, tantissime prove. Inoltre lavorare con altri tre illustratori ha significato un ulteriore lavoro per “accordare” le immagini l’una alle altre, lavoro che Monica ha fatto con pazienza e dedizione, grazie anche all’editore Gabriele Cacciatori che ci ha permesso di realizzare questo bellissimo progetto.


Disegnare le copertine è un esperimento che ho iniziato quest’anno a gennaio, per mettermi alla prova e sperimentare.
Lavorare sulle copertine è diventata una vera passione. A volte mi faccio prendere da un’idea e semplicemente mi diverto. Altre volte segno il nome di un libro che mi è piaciuto/interessato tra i miei appunti sulla scrivania, ogni tanto ci ripenso e faccio delle prove sullo sketchbook, finchè qualcosa non mi convince. Mi piace anche rileggere brani del libro e lasciare che questi mi ispirino.
Illustrare una copertina non è semplice, a volte ci si sente come degli equilibristi.
Inoltre grazie a questo progetto ho riscoperto un interesse particolare per la tipografia.

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

A parte i miei autori preferiti, Blake, Ronald Searle, Edward Gorey, Carson Ellis e molti altri (l’elenco sarebbe davvero lungo…), mi faccio ispirare dal carattere delle persone, dalle loro personalità.

Da un anno lavoro anche con i bambini, sarà banale dirlo, ma mi portano tanta energia e stimoli nuovi.


Che rapporto hai con la lettura? Potresti consigliarmi un romanzo e un fumetto?

Il mio rapporto con la lettura, il mio conflitto con il comodino: sempre troppo carico. Inizio un libro, poi un altro, poi una rivista, poi riprendo quell’altro libro, poi ne compro di nuovi.

Romanzi: L’incontro di Michela Murgia e Il figlio di Bakunin di Sergio Atzeni. Fumetti: Complotti notturni di David B. e Les sales historie de Felicien Moutarde di Fabrice Melquiot e Ronan Badel.

Quale sarà il tuo prossimo progetto?

Ho in cantiere due progetti libro e diverse collaborazioni. Staremo a vedere.

Nella tua micro bio ti definisci una Sardinian, Cambridge based illustrator. Quanto conta il luogo in cui vivi per il tuo lavoro?

Moltissimo. Cambridge è una città piena di fermento culturale ed artistico.

Stare qui mi ha fatto anche riscoprire un particolare rapporto con la natura, lo scorrere delle stagioni, i colori.
Amo questa dimensione, la possibilità di potere andare a passeggiare nel verde, avere vicino il fiume, poter utilizzare la bici per muovermi.
Essere vicinissima a Londra inoltre è un notevole vantaggio.


Infine, se ti va, presentati.
Amo il freddo, le serate passate a casa a bere tè e chiacchierare, ma anche quelle in cui si balla musica trash anni 80, il sushi, le foglie in autunno, la Scozia e la mia Sardegna. Vado molto fiera delle mie lentiggini e della mia bicicletta rossa: Chueca.


Trovate Aurora Cacciapuoti sul suo sito, su flickr, tumblr e sul suo blog. Grazie Aurora!

3 Risposte to ““La soluzione giusta ha bisogno di tempo” – intervista a Aurora Cacciapuoti, illustratrice”

  1. SilviaAlsiiv novembre 16, 2012 a 6:06 PM #

    Deliziosa intervista. Inutile dire che impazzisco per la copertina del Mago di Oz. Bravissima Aurora, per l’impegno che metti nel perseguire il tuo sogno.

  2. Madame De Valmont (@LadyValmont) novembre 19, 2012 a 2:27 PM #

    Le copertine sono davvero tutte bellissime. ❤

    • Rosario marzo 19, 2015 a 11:21 am #

      Gli ingredienti: fantasia, inventiva, bravura, impegno, ispirazione, passione e tanto lavoro!

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